IBRIDO HONDA: UNA STORIA DI PRESTAZIONI EFFICIENTI

Mentre la nostra gamma accoglie le nuovissime Jazz Hybrid e Jazz Crosstar, noi diamo uno sguardo al passato e al percorso tracciato da Honda nello sviluppo di auto ibride: dai primi modelli che ci hanno stimolato a spingerci oltre i limiti, fino all'ultimissima supercar ibrida.

Quando Muhammad Ali disse: “L'età è quella che pensi che sia. Si è vecchi quanto si pensa di esserlo" non avrebbe mai pensato che questo concetto si adattasse alla nostra Honda NSX. Eppure, nonostante i suoi 30 anni, la NSX è ancora giovane, entusiasmante e attuale come quando tre decenni fa veniva esposta negli showroom per la prima volta.

Era l’esempio di un’auto con carrozzeria in alluminio e motore centrale, che offriva forza e peso ridotto. Inoltre, il motore V6 era dotato di tecnologia intelligente VTEC. C'erano già tutti gli ingredienti per una guida emozionante. Con alcune messe a punto da parte di Ayrton Senna, è diventata una delle auto sportive più performanti, sia per un giro in città, sia per correre sul circuito di Silverstone.

Lo stesso approccio nell'utilizzare un’ingegneria e una tecnologia innovative con il fine di creare l'auto sportiva perfetta, è stato usato nello sviluppo della seconda generazione di NSX, lanciata nel 2016. Essendo la prima auto sportiva ibrida di Honda, alcuni la vedevano come una mossa rischiosa. Ma proveniva da un'azienda con oltre 17 anni di esperienza nella tecnologia ibrida alle spalle...

La Storia Si Ripete

Mentre gli altri produttori automobilistici seguivano rigorosamente formule già provate e testate, gli ingegneri di Honda hanno sfruttato il know-how della Formula 1 per adottarlo su un sistema di propulsione ibrido.

Il magazine “Icon” (Ottobre 2019, pp 250-251) descrive la nuova NSX come ”una super car dalla doppia anima” capace di essere “un’ibrida rilassante e uno strumento di precisione velocissimo ed efficace, quasi facile nella guida, e futuristico nel comportamento”.

Così come con la prima NSX, Honda ha continuato ad apportare miglioramenti. Si parla di sospensioni perfezionate, specifiche aggiornate e reintroduzione dell'Indy Yellow Pearl II, un'opzione di verniciatura presente sulla NSX originale e sulla S2000. Tutte modifiche che non sono passate inosservate. “Al Volante Extra” (Ottobre 2019, pp. 56-57), ha infatti affermato che questo modello “è un concentrato di tecnologia mirata al puro divertimento di guida”.

Dalla Insight alla NSX, Tutte Vogliono l'Ibrido

La NSX non è l’unica auto Honda dotata di tecnologia ibrida intelligente. Infatti, nel 1999, fu lanciata la Insight, la prima ibrida di serie.

La Insight a due posti, era un'auto che i proprietari e i critici ritenevano essere in anticipo sui tempi. Compatta, leggera e ultra efficiente, gestiva bene il consumo di carburante e introduceva una serie di novità e migliorie grazie alle quali guidare un'auto ibrida era diventato un gioco da ragazzi.

Parte del segreto che si celava dietro alle strabilianti prestazioni della Insight era la sua struttura in alluminio, che la rendeva leggera (meno di 850 chili), e la forma estremamente aerodinamica, che le concedeva uno dei più bassi coefficienti di resistenza di tutte le auto sul mercato. Sotto al cofano, gli ingegneri hanno accoppiato un motore a benzina compatto da un litro a tre cilindri a combustione magra con un motore elettrico da 10 kW che interveniva in caso di necessità. Questo sistema ibrido è stato chiamato Integrated Motor Assist (IMA). Il risultato fu un'auto da 35,3 km/l e da 80 g/km di emissioni CO2.

2002 - 2007: TECNOLOGIA IBRIDA ANCHE PER CIVIC E ACCORD

In Giappone e negli USA, la tecnologia ibrida ha catturato l'immaginazione del pubblico. Cosa quasi prevedibile, dato che gli automobilisti erano titubanti riguardo alle emissioni delle auto diesel. Nel 2002 fu lanciata una versione ibrida della Civic, seguita nel 2004 da quella della Accord, entrambe migliorate ulteriormente negli anni successivi.

Honda Accord grigia in strada

2009: IL RITORNO DELLA INSIGHT

Per la Insight di seconda generazione fu adottato un nuovo approccio, che vide l'auto ibrida evolvere per andare incontro ai bisogni pratici di una famiglia. La configurazione a cinque porte e cinque posti significava che la tecnologia a basse emissioni poteva finalmente soddisfare i bisogni di un pubblico più vasto. Un motore da 1.3 litri, più grande per il sistema IMA, potenziava le prestazioni, mentre i risparmi di carburante la ponevano all'altezza di qualsiasi auto diesel di prezzo simile, con 29,3 km/l e 96 g/km di emissioni CO2.

Honda Insight Hybrid grigio metallizzato in strada

2010: LA NUOVA CR-Z, SEMPLICE E DIVERTENTE

Con la CR-Z, gli ingegneri della Honda hanno portato l'ibrido verso una nuova direzione. Si chiesero perché un'auto ibrida non potesse essere divertente da guidare e la CR-Z fu la risposta. Si trattava di un'auto esteticamente bella, che faceva spuntare un sorriso sul volto del guidatore ancor prima che montasse alla guida.

Ispirata dall'aspetto da coupé compatta della CR-X, aveva un assetto sportivo rafforzato da un abitacolo che ricordava le auto da corsa. Il motore da 1.5 litri e il motore elettrico insieme assicuravano a questa piccola auto 136 cavalli, che la rendevano super scattante, consumando però 23 km/l, valore di gran lunga migliore rispetto alle auto sportive a benzina di dimensioni simili.

Honda CR-Z blu di tre quarti

2010: la nuova Jazz ibrida è musica per le orecchie dei guidatori

Nel 2010 la Honda Jazz cambió musica: fu adottato un nuovo sistema ibrido IMA che consentiva ai guidatori di avere tra le mani un'auto compatta con risparmi di carburante da diesel, senza però le dannose emissioni di ossido ad esso associate. Raggiungeva i 26,8 kml e produceva 104 g/km di emissioni CO2, senza penalizzare gli acclamati interni spaziosi e versatili tipici della Jazz.

2019: CR-V Hybrid è evoluzione allo stato puro

Per creare un SUV grande, spazioso, pratico e a trazione integrale, gli ingegneri della Honda hanno affrontato la più grande sfida di sempre e sono riusciti a superare ogni aspettativa dando forma a un nuovo sistema di propulsione ibrido. L’hanno reinventato, introducendo la tecnologia e:HEV, che rappresenta un’evoluzione allo stato puro.

Migliorando le prestazioni del CR-V, che era già un grande successo nonché il SUV più venduto al mondo, il motore ibrido e:HEV proclamava un nuovo approccio, con una più grande e più potente batteria agli ioni di litio e un doppio motore elettrico in grado di alimentare l'auto praticamente in qualsiasi condizione di guida. Nel frattempo, un motore a benzina da 2 litri a ciclo Atkinson può sia funzionare da generatore, caricando la batteria, che contribuire allo scattante dinamismo dell'auto.

Frontale di Honda CR-V Hybrid bianca con uomo al volante

2020: Jazz e Jazz Crosstar

Avendo imparato la lezione dal CR-V Hybrid, la nuova generazione di Jazz utilizzerà lo stesso tipo di tecnologia e:HEV per raggiungere una strabiliante unione tra economia (26,7 km/l) e prestazioni a basse emissioni. Allo stesso tempo, vediamo una versione della Jazz dall'aspetto più sportivo e dinamico, la Crosstar. Dallo stile sportivo e moderno, con griglia distintiva, le barre longitudinali elegantemente integrate e maggiore altezza da terra per una vista piú ampia su tutta la strada, la Crosstar è stata progettata pensando a chi vive una vita attiva e dinamica.

In risposta ai rapidi cambiamenti in tema normativo, di mercato e di comportamento dei clienti europei, abbiamo recentemente deciso di impegnarci per far sì che entro il 2022 tutti i nostri modelli dispongano di sistemi di propulsione elettrificati, tre anni prima rispetto all'obiettivo fissato precedentemente. Tale accelerazione vedrà il lancio di sei modelli elettrificati nei prossimi tre anni, guidati dalla Honda e e dalle varianti interamente ibride Jazz e Crosstar.

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Visuale dall'alto di Jazz Hybrid e Jazz Crosstar